Al via la collaborazione con la Sezione One Health Universita degli Studi di Milano
Al via la collaborazione con la Sezione “One Health” dell’Università degli Studi di Milano
16 novembre 2020
News & Eventi
Milano – L’Agenzia di Controllo del Sistema Sociosanitario Lombardo (Acss) ha sottoscritto un accordo di collaborazione con la Sezione “One Health” del Dipartimento Scienze biomediche, chirurgiche e odontoiatriche (DSBCO) dell’Università degli Studi di Milano, che svolge ricerche nell’ambito dell’antimicrobico-resistenza (Amr) della medicina umana e veterinaria.
L’antimicrobico-resistenza (Amr) è un problema di rilevanza mondiale con una valenza “One Health” che sta sempre più coinvolgendo oltre all’uomo e agli animali anche l’ambiente. In ambito veterinario, l’aumento della prevalenza di ceppi resistenti agli antimicrobici, oltre a rendere sempre più difficile il controllo delle patologie negli allevamenti e negli animali da compagnia, si pone come un serio problema di sanità pubblica.
L’Agenzia prosegue dunque la sua attività in ambito “One Health”, un approccio che prevede l’impegno congiunto di più discipline professionali per il raggiungimento di una salute ottimale delle persone, degli animali e dell’ambiente.
I due enti hanno in programma di sviluppare insieme progetti innovativi nell’ambito dei controlli sociosanitari su fauna selvatica e animali da reddito, all’insegna di un’interazione tra la medicina umana e quella animale, e formazione su temi di interesse comune.
Nei giorni scorsi è stato avviato un tavolo, in collaborazione con il Dipartimento Veterinario dell’Agenzia di Tutela della Salute (Ats) di Bergamo e l’Associazione Regionale Allevatori della Lombardia (Aral), per la redazione di un documento sulla cosiddetta “asciutta selettiva”, cioè il periodo di 45-60 giorni antecedenti il parto delle bovine da latte.
Nell’ambito della filiera di produzione del latte, infatti, è questo l’arco di tempo in cui vengono maggiormente usati gli antibiotici tramite l’inoculazione nella mammella dell’animale di farmaci specificamente sviluppati. Questa pratica, se ben gestita e realizzata, ha lo scopo sia di curare eventuali infezioni esistenti sia di prevenirne l’insorgenza, in modo da salvaguardare la salute della mammella e la qualità del latte prodotta subito dopo la nascita del vitello.
Le linee guida sull'uso prudente degli antimicrobici in medicina veterinaria (2015/C 299/04) e la necessità di ridurre complessivamente l’uso di antibiotici, indicata dal “Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico-Resistenza” 2017-2020 e dal “Piano Regionale Integrato della Sanità Pubblica Veterinaria 2019-2023” della Lombardia, suggeriscono di definire e adottare nuovi protocolli che, mantenendo inalterate le garanzie per il benessere e la salute delle bovine, riducano l’uso degli antibiotici nella filiera del latte.
Proprio in questo ambito il gruppo di lavoro dell’Ateneo milanese ha sviluppato e messo a punto un nuovo protocollo per il trattamento selettivo in asciutta delle bovine che ha dimostrato di essere in grado di ridurre di oltre il 45% il numero di trattamenti antibiotici in questo periodo, come risulta dall’articolo “Observational study on application of a selective dry-cow therapy protocol based on individual somatic cell count thresholds”, pubblicato sulla rivista scientifica Italian Journal of Animal Science.
La progettualità coinvolgerà anche l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna (IZSLER), con il quale Acss ha firmato una dichiarazione d’intenti sull’Amr nel dicembre 2019 a cui ha aderito anche il DSBCO dell’Università degli Studi di Milano.