Allattamento e rooming-in: i risultati del COVID Mothers Study
Allattamento e rooming-in: i risultati del COVID Mothers Study
25 febbraio 2021
BOSTON – Sei neomamme positive al Covid-19 su 10, separate dai loro bimbi per evitare il contagio, hanno riferito di essersi sentite molto angosciate e, una volta riunite ai piccoli, una su tre non è stata in grado di allattare, nonostante innumerevoli tentativi. E’ quanto emerso dalla ricerca internazionale “Maternal and Infant Outcomes Associated with Maternity Practices Related to COVID-19: The COVID Mothers Study”, coordinata dall’Harvard Medical School di Boston con la collaborazione, tra gli altri, dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e di UNICEF Italia e recentemente pubblicata sulla rivista americana "Breastfeeding Medicine".
Lo studio si basa sulle risposte a un questionario proposto in dieci lingue diverse sulla piattaforma Qualtrics tra maggio e settembre 2020 con lo scopo di indagare l’esperienza di maternità delle donne che hanno contratto il virus SARS – CoV-2. In particolare, le domande riguardavano l’eventuale sospensione del rooming-in ospedale, del contatto pelle a pelle e dell’allattamento al seno oltre che i risvolti psicologici della separazione dal neonato. Le risposte, provenienti da 31 nazioni, sono state 1.830, di cui 415 valide ai fini dell’analisi.
Dallo studio è emerso anche che tra i bambini allattati le cui mamme COVID positive hanno praticato il contatto pelle a pelle e il rooming-in è stato riscontrato un rischio ridotto, non significativo, di ospedalizzazione. Solamente il 7,4% dei neonati di età inferiore o uguale a 3 giorni è risultato a sua volta positivo.
“Come già confermato dai dati italiani della sorveglianza ItOSS – ha dichiarato Angela Giusti, ricercatrice dell’ISS e co-autrice dello studio, le madri positive al virus SARS-CoV-2 potrebbero allattare in sicurezza e mantenere il contatto stretto con i loro bambini, secondo quanto raccomandato. Separare le madri dai propri bambini e bambine causa alle madri stesse una condizione di stress e può compromettere l’allattamento. Infatti, per i neonati che non sono stati allattati direttamente al seno e che non hanno avuto un contatto pelle-a-pelle, è risultato meno probabile l’allattamento esclusivo nei primi tre mesi. La nostra ricerca rafforza, quindi, la raccomandazione che l'allattamento dovrebbe continuare ad essere incoraggiato e sostenuto anche in questa era pandemica e che esso è indicato anche per le madri infettate dal SARS-CoV-2".
Per saperne di più: https://projects.iq.harvard.edu/covidmothersstudy/home