Coronavirus: il fabbisogno delle Terapia Intensive secondo il rapporto del CRIMEDIM

20 aprile 2020

Coronavirus: il fabbisogno delle Terapia Intensive secondo il rapporto del CRIMEDIM

 

NOVARA - Le misure di mitigazione del contagio applicate in Italia potrebbero dover essere mantenute per diversi mesi per evitare il collasso del SSN. Nel momento in cui le restrizioni dovessero essere sospese, la porzione suscettibile della popolazione sarebbe di nuovo vulnerabile e una strategia “stop and go”, per quanto sia volta a fare aumentare la proporzione di soggetti immuni e a rendere tali misure più accettabili alla popolazione, potrebbe rivelarsi critica per le terapie intensive. E’ quanto emerge da una simulazione realizzata dal Centro di Ricerca Interdipartimentale in Medicina d’Emergenza e dei disastri (CRIMEDIM) dell’Università del Piemonte Orientale. L’analisi si intitola “Previsione del fabbisogno di posti in terapia intensiva in Italia in relazione all’epidemia di COVID-19 - Rapporto preliminare” ed è datato 2 aprile. 

Lo studio mostra la previsione del fabbisogno di posti in terapia intensiva. Per ottenere tali risultati sono stati ipotizzati due scenari diversi tra loro per efficacia delle misure contenitive. 

In entrambe le situazioni, le previsioni suggeriscono la necessità di una gestione dell’epidemia non solo di tipo puramente emergenziale, ma anche sul medio periodo. Ciò rende necessarie nuove strategie di reclutamento del personale sanitario e di pianificazione logistica, oltre che iniziative sul territorio come, ad esempio, misure di contact tracing

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Responsabile della pubblicazione: Ufficio Comunicazione
Ultimo aggiornamento: 23/04/2020